SPINA BIFIDA: NUOVE TECNICHE CHIRURGICHE POSSONO MIGLIORARE LA QUALITÀ DI VITA DEI NEONATI AFFETTI
Ma per la SIN la strategia da portare avanti resta la prevenzione primaria con acido folico, insieme alla diagnosi precoce e alla gestione integrata
A livello globale, si stimano circa 2 casi di Spina bifida ogni 1000 nati vivi (tra i 214.000 e 322.000 nuovi casi all’anno). Nei Paesi a basso e medio reddito, l’incidenza complessiva si mantiene elevata, con circa 2 milioni di casi/anno, in parte per la mancanza di programmi sistematici di supplementazione di acido folico e per la limitata disponibilità di diagnosi prenatale.
Da tempo la Società Italiana di Neonatologia sostiene la necessità di una fortificazione di acido folico obbligatoria di alcuni alimenti, confermata anche in occasione della Giornata Mondiale della Spina Bifida e Idrocefalo, che ricorre il 25 ottobre, insieme ad un approccio integrato che parta dalla prevenzione in epoca preconcezionale, fino al follow-up a lungo termine e da un punto di vista terapeutico, alle nuove tecniche chirurgiche per il trattamento della spina bifida e dell’idrocefalo spesso associato.
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