IL PROF. MASSIMO AGOSTI È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA SIN
“I cosiddetti “Primi 1000 giorni”, dal concepimento ai 2 anni di vita, condizionano la salute a lungo termine dell’essere umano. La Neonatologia ha, quindi, un ruolo fondamentale e la responsabilità di creare, insieme alle famiglie, le condizioni ottimali per poter garantire il miglior futuro possibile per ogni neonato, costruendo ponti multidisciplinari e multiprofessionali con gli ambiti perinatali, pediatrici e specialistici”.
Il Prof. Massimo Agosti, Professore Ordinario di Pediatria all’Università degli Studi dell’Insubria, dove dirige la Scuola di Specializzazione di Pediatria, nonché Direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale e del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Del Ponte di Varese, Coordinatore del Gruppo di lavoro “Percorso Nascita” e Membro della “Commissione Vaccini” di Regione Lombardia, è stato eletto Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), per il triennio 2024-27, a Padova, nel corso del XXX Congresso Nazionale della SIN.
Tra gli obiettivi principali del nuovo mandato: omogeneità delle cure e contrasto alle disuguaglianze relative ai livelli di salute neonatale in Italia e dialogo aperto con le Istituzioni; alleanza con le famiglie dei neonati e con le Associazioni dei Genitori; promozione dell’allattamento anche per i più fragili; continuità assistenziale nella cura del neonato dopo la dimissione ospedaliera.
PREMATURI, SIN: NECESSARI PROGRAMMI DI MEDICINA DI TRANSIZIONE E FOLLOW UP A LUNGO TERMINE PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA
Prevenzione e trattamento degli esiti respiratori tra le azioni da mettere in atto fin dai primi giorni
La nascita pretermine rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica, in particolare per i neonati estremamente pretermine, cioè, nati prima della 28ª settimana di gestazione (7,5% del totale dei prematuri per il Network INNSIN Rapporto 2023). Grazie ai progressi della medicina, la sopravvivenza di questi piccoli è aumentata significativamente negli ultimi decenni.
Tuttavia, la prematurità estrema è associata a un aumento del rischio di complicazioni non solo nell’epoca neonatale, ma anche in età scolare e nell’età adulta. Aspetti che saranno ampiamente approfonditi anche nel corso del XXX Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), a Padova dal 29 al 31 ottobre 2024.
L’attenzione principale degli ultimi decenni di ricerca neonatologica si è concentrata sulla prevenzione e sul trattamento in epoca neonatale degli esiti respiratori, senza però trovare una soluzione a tale problematica sicura ed efficace. A tale scopo, stanno emergendo nuove opzioni preventive che mirano a “riprogrammare” positivamente lo sviluppo del polmone immaturo soggetto a danno ed infiammazione. Tra queste le più promettenti sono le vescicole extracellulari, effettori delle cellule staminali, e l’Insulin-like growth factor-1 (IGF-1), entrambi attualmente oggetto di studi clinici in fase di arruolamento.
Gli aspetti respiratori sono sicuramente tra quelli più discussi in letteratura e, oltre alle note problematiche dell’età pediatrica che comprendono un maggior rischio di infezioni respiratorie severe e wheezing (respiro sibilante), per i soggetti nati molto prematuri, c’è il rischio di una funzionalità respiratoria ridotta durante tutta la loro vita, nell’età adulta e oltre i 50 anni.
Tale riduzione appare maggiore nei soggetti diagnosticati come affetti da Displasia Broncopolmonare (BPD), il 44,6% dei neonati <28 settimane (INNSIN Rapporto 2023), ma è presente, in misura minore, anche negli individui nati molto pretermine che non hanno ricevuto la diagnosi di BPD, con evidenza di una correlazione inversa tra l’età gestazionale alla nascita e l’ostruzione delle vie aeree.
Nella maggior parte dei casi, col tempo, c’è un progressivo miglioramento clinico respiratorio che permette ai soggetti di condurre una vita apparentemente normale, seppure con più frequenti episodi di sintomi respiratori, che comportano un aumento delle ospedalizzazioni e una minore tolleranza all’esercizio fisico.
Dal punto di vista medico, il problema maggiore legato alla riduzione della funzione respiratoria è la sua gestione, poiché troppo spesso i nati prematuri vengono gestiti in età adulta come i soggetti asmatici, sulla base di evidenze spirometriche di una riduzione del flusso espiratorio.
Al momento le evidenze sono scarse, ma sappiamo che i soggetti ex-prematuri, affetti o meno da displasia broncopolmonare, non presentano un aumento dell’Ossido Nitrico espirato (FENo), marker tipico dell’asma e dell’infiammazione eosinofilica di tipo 2. La diagnosi di asma in soggetti nati molto pretermine va quindi posta con cautela, essendo spesso la condizione ostruttiva conseguente alla prematurità e ad una sottostante infiammazione bronchiale dissimile da quella dell’asma.
Un recente studio svedese ha, inoltre, mostrato come una nascita pretermine, soprattutto nella fascia dell’estrema prematurità, risulti associata a un significativo aumento del rischio di insufficienza cardiaca e cardiopatia ischemica in età giovane adulta.
Come spesso accade, le patologie cardiovascolari sono lo specchio di quadri più complessi, come la sindrome metabolica, altro quadro più frequente in questa popolazione.
Tutti questi aspetti fanno comprendere come la prematurità possa avere conseguenze importanti e prolungate, poco conosciute dai medici che seguono questi soggetti durante l’età adulta, i quali spesso non indagano una storia di nascita pretermine, con una conseguente possibile gestione inadeguata delle problematiche presentate. Gestione che apparirebbe comunque difficoltosa, data l’assenza di studi clinici ben strutturati da cui derivino evidenze e linee guida.
“Nonostante le numerose sfide, molti dei nati estremamente pretermine riescono a condurre una vita più o meno normale”, afferma il Dott. Luigi Orfeo, Presidente della SIN. “Tuttavia, è chiaro che la qualità della vita può essere compromessa rispetto ai coetanei nati a termine, per la necessità di un maggiore supporto medico, educativo e sociale. Gli adulti nati estremamente pretermine, infatti, affrontano una serie di problemi che possono influenzare la loro vita durante l’adolescenza e l’età adulta e sebbene molti di questi riescano a superare le difficoltà e a condurre una vita soddisfacente, è fondamentale riconoscere e affrontare tempestivamente le sfide che possono emergere”.
Interventi precoci, un adeguato supporto medico e psicosociale e un’educazione personalizzata possono contribuire a migliorare significativamente la qualità della vita di questi individui, aiutandoli a raggiungere il loro pieno potenziale.
“È essenziale, quindi, che i neonatologi e i pediatri si adoperino per aumentare la consapevolezza riguardo le conseguenze a lungo termine della nascita molto pretermine nel mondo medico dell’adulto, per migliorare l’assistenza, strutturando programmi di medicina di transizione e di follow up a lungo termine”, conclude Orfeo.
SIN: L’ESPOSOMA URBANO HA EFFETTI FIN DALLA NASCITA E A LUNGO TERMINE
Ogni settimana in Europa e Asia Centrale oltre 90 bambini sotto l’anno di età muoiono per cause legate all’inquinamento atmosferico (dati UNICEF). L’esposizione precoce compromette lo sviluppo polmonare, aumenta il rischio di asma e altre malattie croniche e influisce negativamente sul sistema cardiovascolare e sullo sviluppo neurologico.
In occasione del XXX Congresso Nazionale, che si apre oggi a Padova, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce la necessità di interventi per garantire città più sostenibili e sicure tutela della salute di neonati e bambini.
GPA: I NEONATOLOGI ITALIANI SI UNISCONO A FIMP, SIGO E FNOMCEO
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) interviene sull’obbligo di denuncia, anche per i medici, dei pazienti che ricorrono alla Gestazione per Altri (GPA), affermato dalla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella.
“La nostra unica preoccupazione è la salute dei neonati e la tutela delle loro famiglie. Rifiutiamo di trasformarci in delatori e continueremo ad assistere con passione, professionalità e dedizione i nostri piccoli pazienti senza discriminazioni”, hanno affermato i neonatologi.
PATOLOGIA MAMMARIA: SI PUÒ ALLATTARE IN SICUREZZA!
Una Position Statement condivisa da 20 enti fa chiarezza su molte delle controindicazioni all’allattamento
Una delle strategie per promuovere l’allattamento nella nostra società è quella di far chiarezza sulla lista delle controindicazioni ad allattare, che risulta eccessivamente e scorrettamente molto più lunga del necessario.
SIN e SIP, assieme ad altri 18 Enti, fra Società scientifiche, Federazioni professionali e Istituti di ricerca di ambito sanitario, Associazioni, Organizzazioni e ONG per l’Allattamento Materno, si sono unite in un Gruppo di Lavoro nazionale interdisciplinare ed hanno dato vita alla Position Statement sulla Patologia della Mammella e Lattazione che ha rivisitato queste convinzioni inappropriate ed oramai superate, alla luce delle più aggiornate evidenze scientifiche.
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Prevenzione oculare tra i bambini e i giovani
Il 10 ottobre 2024 ricorre la Giornata mondiale della vista, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB), con focus quest’anno sull’importanza della prevenzione oculare tra i bambini e i giovani. Prevenzione che, per la Società Italiana di Neonatologia (SIN), deve avvenire già alla nascita, con lo screening visivo neonatale.
ALLATTAMENTO: OLTRE LE DISUGUAGLIANZE
Continua l’impegno dei neonatologi italiani per migliorare il sostegno alla triade mamma-papà-neonato
Il 48% dei neonati in tutto il mondo beneficia dell’allattamento materno, con un aumento di circa il 10% negli ultimi 12 anni (dati Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – Unicef) e centinaia di migliaia di vite salvate grazie ad esso.
In occasione della Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno 2024, che si celebra in Italia dall’1 al 7 ottobre e che quest’anno si concentra sulla necessità di migliorare il sostegno all’allattamento al seno per ridurre le disuguaglianze esistenti nella nostra società (Closing the Gap. Breastfeeding Support for All), la SIN ribadisce il suo impegno nel supporto della triade mamma-papà-neonato, per contribuire ad eliminare i tanti ostacoli ancora esistenti.
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Giornata mondiale di sensibilizzazione sulla Sindrome feto alcolica e i disturbi correlati
SE LA MAMMA BEVE, ANCHE IL BIMBO BEVE
Ridurre a zero l’esposizione prenatale all’etanolo è l’unico modo per prevenire al 100% i disordini feto-alcolici neonatali
Ridurre a zero l’esposizione prenatale all’etanolo è l’unico modo per prevenire al 100% i disordini feto-alcolici neonatali.
In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione sulla Sindrome feto-alcolica e i disturbi correlati (FASD, International Fetal Alcohol Spectrum Disorders), che si celebra il 9 settembre, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce l’importanza di parlare di prevenzione e sensibilizzazione sui rischi legati al consumo di alcol in gravidanza per la salute materno infantile nel breve e nel lungo termine.
WORLD SEPSIS DAY
SEPSI NEONATALE CAUSA CIRCA 800.000 DECESSI ALL’ANNO
Una minaccia mondiale e una sfida da affrontare con ricerca, prevenzione e nuove tecnologie
Ogni anno si stima che ci siano tra 3,9 e 5 milioni di casi di sepsi neonatale a livello globale, con circa 700.000-800.000 decessi, a seconda dello studio.
In occasione della Giornata Mondiale contro la sepsi (World Sepsis Day), che si celebra il 13 settembre, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità di questa patologia, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) sottolinea quanto l’adozione di nuove tecnologie diagnostiche, l’investimento in ricerca per nuovi trattamenti e vaccini e il miglioramento dei sistemi di sorveglianza siano essenziali per affrontare questa sfida.
XXX CONGRESSO NAZIONALE SIN
Si svolgerà dal 29 al 31 ottobre 2024, presso il centro Padova Congress, il Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), giunto alla sua trentesima edizione e presieduto per il terzo anno dal Dott. Luigi Orfeo.
Al centro del Congresso, il tema, purtroppo molto attuale, della Crisi climatica ed ambientale e delle sue ricadute sulla salute del feto, del neonato e del bambino.
Tra gli altri temi affrontati la Gestione nel neonato di I livello, con particolare attenzione alla pratica dell’allattamento materno e alle novità sugli screening neonatali; il percorso dell’Ex pretermine dall’adolescenza all’età adulta, i rischi e la qualità di vita che un nato prematuro deve affrontare; il Ruolo della family-centered care nella riduzione dello stress del neonato e del Supporto al neonato sano e alla sua famiglia.
Sarà dedicato, infine, ampio spazio all’Importanza dei dati in Neonatologia, con l’analisi di quelli scaturiti dal Registro INNSIN e dal registro SIN Covid.
In parallelo, nelle giornate del 30 e del 31 ottobre, si svolgerà il VI Congresso Nazionale della Società di Neonatologia Infermieristica (SIN INF), che come sempre affronterà tutte le principali novità in campo neonatologico di interesse infermieristico, con uno sguardo rivolto all’innovazione, all’appropriatezza e all’individualizzazione delle cure al neonato.
Per ulteriori info
Giornata del Sollievo
I servizi di Cure Palliative Pediatriche (CPP) specialistiche sono garantite, oggi, in Italia, solo al 15-18% dei neonati/bambini che ne hanno bisogno.
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Pediatria (SIP), in occasione della XXIII Giornata Nazionale del Sollievo, che quest’anno si celebra domenica 26 maggio, fanno il punto sull’attuale situazione per garantire a tutti i piccoli pazienti il diritto di cure adeguate in Italia.
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La dimissione dalla Terapia Intensiva Neonatale (TIN)
La dimissione dalla Terapia Intensiva Neonatale (TIN) è una meta attesa, a volte temuta dai genitori. È un momento cruciale del percorso di cura, che inizia il giorno del ricovero e che segna il passaggio da un ambiente di cura, il reparto, ad un altro, la casa. Questo passaggio, quindi, deve essere costruito nel tempo del ricovero, attraverso il coinvolgimento attivo dei genitori e la continuità delle cure tra ospedale e territorio, in stretta collaborazione con l’équipe multiprofessionale del follow-up.
Per orientare al meglio i genitori in questo difficile percorso, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha pubblicato il libretto: “La dimissione in TIN: il futuro inizia il giorno del ricovero. Un percorso di accompagnamento alla dimissione dalla TIN del neonato e della sua famiglia”.
Esso è frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare di professionisti e di genitori che operano nel campo dell’assistenza neonatale e fanno parte del Gruppo di Studio per la Care neonatale della SIN.
A questo link è possibile scaricare il documento.
Giornata Mondiale NIDCAP
Migliorare il futuro dei neonati ospedalizzati attraverso una cura personalizzata, umanizzata, in collaborazione con le famiglie, basata su un approccio scientifico: il 20 marzo si celebra la Giornata Mondiale NIDCAP, un metodo di cura individualizzata per il piccolo, che ha lo scopo di proteggerne lo sviluppo, soprattutto quello neurologico.
In questa occasione la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce l’importanza della centralità del neonato e della sua famiglia nel percorso di cura e la necessità di diffondere questo programma assistenziale a livello globale per i numerosi effetti positivi sullo sviluppo e sul benessere a breve e a lungo termine.
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RAPPORTO POLICY PAA
Solo 2/3 dei nati sani, di buon peso ed a termine è allattato esclusivamente con latte materno alla dimissione dalla Maternità.
La pratica del pelle a pelle non viene proprio effettuata nel 4.5% dei Punti Nascita, nel 43.8% dei Punti Nascita viene effettuata solo dopo parto vaginale, nel 51.7% dei Punti Nascita sia dopo parto vaginale, che dopo cesareo.
Questi solo i primi dati emersi dal Rapporto sulla fase iniziale del progetto Policy Aziendale sull’Allattamento (PAA), avviato dalle Società scientifiche che si occupano dell’assistenza perinatale, tra le quali la Società Italiana di Neonatologia (SIN), e dalle Federazioni Nazionali delle ostetriche e degli infermieri.
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Lettera aperta Per profilassi VRS
Lettera aperta al Ministro della Salute, alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, ai Presidenti delle Regioni Italiane ed agli Assessori regionali alla Sanità e alla Salute.
SCREENING NEONATALE ESTESO PER TUTTI I BAMBINI
In occasione della Giornata delle Malattie Rare, SIN ed UNIAMO insieme per eliminare le differenze nella prevenzione e nelle cure tra le Regioni italiane
300 milioni di persone nel mondo vivono con una malattia rara (ovvero che colpisce non più di 5 ogni 10.000 abitanti). Il 72% delle malattie rare ha origini genetiche, le restanti hanno origini ambientali, infettive o allergiche ed il 70% insorge in età pediatrica, anche quando la patologia non ha origini genetiche. In Italia si stimano 2 milioni di persone con malattia rara, di cui 1 su 5 con meno di 18 anni.
In occasione della Giornata delle Malattie Rare, che ricade quest’anno nel giorno più raro, il 29 febbraio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ed UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare sostengono l’importanza alla diffusione generalizzata delle opportunità di prevenzione e di trattamento che la ricerca e l’innovazione mettono oggi a disposizione dei medici, dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.
VIRUS RESPIRATORIO SINCIZIALE
Lettera aperta della Società Italiana di Neonatologia (SIN) al Ministro della Salute, alla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, ai Presidenti delle Regioni Italiane ed agli Assessori regionali alla Sanità e alla Salute
Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) causa un’infezione delle vie respiratorie in più del 60% dei bambini nel primo anno di vita ed in quasi tutti entro il secondo anno di vita. L’infezione può essere molto grave e, infatti, il 4% dei bambini colpiti che hanno meno di un anno richiede il ricovero in ospedale e tra questi uno su cinque deve essere ricoverato in Terapia Intensiva. A questo si deve aggiungere che circa il 40% dei bambini che hanno avuto una bronchiolite da VRS sviluppa negli anni successivi un broncospasmo ricorrente e/o asma bronchiale.
Ogni anno si verifica durante la stagione epidemica, tra ottobre/novembre – marzo/aprile, una vera e propria epidemia che anche in Italia causa migliaia di accessi agli ambulatori dei Pediatri di libera scelta ed ai Pronto Soccorso e numerosissimi ricoveri in ospedale di bambini che per la loro giovane età sono a rischio di sviluppare una forma grave di infezione delle basse vie aeree da VRS.
Non esiste una terapia specifica delle infezioni da VRS e la prevenzione rappresenta l’unico strumento per poterla combattere. Attualmente, la prevenzione si basa sull’immunizzazione con l’anticorpo monoclonale Palivizumab di bambini appartenenti a categorie a rischio. Tuttavia, il suo uso è indicato per un ristretto numero di bambini, si caratterizza per i grandi divari di prescrizione tra le diverse regioni italiane e comporta un rilevante impegno organizzativo poiché richiede la somministrazione di almeno cinque dosi mensili.
Con la determina n. 9 del 4.1.2023, l’AIFA ha approvato il Nirsevimab (Beyfortus) in fascia C per la prevenzione delle patologie del tratto respiratorio inferiore causate dal VRS nei neonati e nei bambini durante la loro prima stagione epidemica. Questo nuovo anticorpo monoclonale ha una lunga emivita ed è in grado con una sola somministrazione di proteggere il bambino per almeno 5 mesi riducendo del 77% le infezioni respiratorie da VRS che richiedono ospedalizzazione e dell’86% il rischio di ricovero in Terapia Intensiva (Simões et al., Lancet Child & Adolescent Health 2023;7:180).
In ragione di questo, il Board del Calendario Vaccinale per la Vita, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Società Italiana di Neonatologia (SIN), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) già nel febbraio del 2023 hanno suggerito la necessità di adottare una strategia di prevenzione universale delle malattie da Virus Respiratorio Sinciziale per tutti i neonati. Questo si può ottenere somministrando il Nirsevimab direttamente in ambito ospedaliero, prima della dimissione dal reparto di maternità, a tutti i bambini nati nel periodo epidemico ottobre-marzo mentre i bambini nati in periodo aprile-settembre possono essere immunizzati ad ottobre dell’anno di nascita a cura dei servizi territoriali o dal Pediatra di libera scelta.
Tutto ciò premesso, sta sollevando grande preoccupazione il fatto che le Regioni italiane stanno affrontando questo tema in modo eterogeneo suggerendo, in certi casi, di limitare l’uso del Nirsevimab ad un numero ristretto di bambini, spinte dall’obbiettivo di limitare i costi più che da obiettivi di salute pubblica. In alcune Regioni si è fatto riferimento anche alla disponibilità del vaccino anti-VRS da somministrare durante il terzo trimestre di gravidanza, verosimilmente a spese della gestante. Il vaccino può contribuire alla prevenzione, ma bisogna considerare che in Italia meno del 20% delle donne in gravidanza sceglie di fare le vaccinazioni attualmente consigliate (anti-influenza, anti-pertosse). Inoltre, il vaccino richiede quindici giorni per immunizzare il neonato e la copertura ottenuta si riduce entro sei mesi dalla nascita, determinando in tal modo non poche difficoltà nello scegliere l’epoca migliore per la sua somministrazione che, ad esempio, escluderebbe i neonati pretermine.
D’altra parte, la valutazione dell’impatto economico della profilassi universale con il Nirsevimab deve considerare che i costi sarebbero coperti dai risparmi secondari all’abbandono del Palivizumab che ha un costo circa 15 volte superiore per paziente, dall’abbattimento delle spese causate dai ricoveri ospedalieri (almeno 4000€ per ogni ricovero in reparto e 14000€ per ogni ricovero in Terapia Intensiva), dalla riduzione degli oneri associati agli esiti delle infezioni da VRS (broncospasmo ricorrente, asma) e dalla limitazione dei costi sociali causati dagli oneri che i genitori devono sostenere per assistere i loro figli colpiti dall’infezione.
Tutte queste considerazioni hanno spinto la Regione Autonoma Valle d’Aosta ed alcuni paesi europei, come la Spagna e la Germania, ad introdurre la prevenzione universale delle malattie da Virus Respiratorio Sinciziale con il Nirsevimab già dalla stagione epidemica 2023 ed una recente pubblicazione (Lopez-Lacort et al., Euro Surveill 2024;29:2400046) ha confermato che questa scelta ha determinato in Spagna una riduzione delle ospedalizzazioni di almeno il 70%. Tale studio ha anche confermato la grande consapevolezza della gravità della patologia da VRS raggiunta sia dagli operatori sanitari che dalla popolazione generale che ha consentito di ottenere un’altissima copertura pari al 97.5% dei soggetti ad alto rischio ed al 92.5% dei nati durante la campagna di immunizzazione.
Desideriamo, quindi, condividere con Voi queste considerazioni perché, per offrire ai bambini italiani le stesse opportunità di salute degli altri bambini europei evitando, nel contempo, che ci siano incomprensibili differenze addirittura tra le diverse Regioni del nostro paese, sono fondamentali il Vostro indirizzo e supporto anche economico. Siamo certi che non vorrete lasciare che un’analisi sommaria dei costi, che non tiene conto dei fattori di risparmio a più lunga scadenza, causi la perdita di una opportunità di inestimabile valore per la salute quale è la possibilità di prevenire le malattie da VRS nei bambini di età inferiore ad un anno. Confidiamo che vorrete dare voce alla richiesta di salute che proviene da chi, come i bambini, voce non ha e di cui noi ci facciamo interpreti.
Da molti anni sentiamo dibattere di calo demografico, di investimenti per sostenere la natalità e le famiglie con bambini ma a questi buoni propositi devono far seguito scelte coerenti. Anche per questo Vi chiediamo di proteggere i nostri piccoli e di non perdere l’occasione di fare la cosa più giusta per loro.
Il Presidente ed il Consiglio Direttivo
della Società Italiana di Neonatologia
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MALFORMAZIONI CARDIACHE: ALLA BASE ANCHE I FATTORI GENETICI
Le cardiopatie congenite (CC) costituiscono la malformazione più comune alla nascita (40%) e colpiscono circa un neonato ogni 100 nati vivi in Italia.
In occasione della Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, che ricorre il 14 febbraio, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) e la Società Italiana di Cardiologia Pediatrica e delle Cardiopatie Congenite (SICP) sensibilizzano le famiglie sull’importanza delle nuove metodiche emergenti nella diagnosi genetica pre e postnatale dell’eziologia delle CC, non solo per le implicazioni cliniche in epoca prenatale, ma anche per gli outcomes a distanza, consentendo di selezionare i pazienti a rischio e il più corretto programma di follow up per gli stessi.
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